Blognotes 08
Blognotes 16

RISCHIO è il tema del numero più recente di Blognotes 16

Articolo presente in

Abitudini alimentari dopo il Covid: dialogo con lo Chef Luca Bidinost

di Marina Stroili

Foto di Marina Stroili

Dal tuo punto di osservazione quali contaminazioni hai notato nelle abitudini alimentari e negli stili stili di vita post Covid qui da noi in Friuli

Le cose più evidenti che ho potuto notare come chef, sono sicuramente l’emergere di una consapevolezza maggiore nel modo in cui le persone si alimentano. Si tratta di una ricerca di alimentarsi in maniera corretta e più sana, in molti casi orientata anche all’acquisto di cibi biologici. Magari supportata con l’aiuto di un nutrizionista, unita ad una ricerca consapevole ed una conoscenza maggiore della materia prima, dove e come reperirla ad un prezzo buono con una qualità alta, sia da un punto di vista organolettico, che della materia stessa. Rivolgendosi ad esempio a piccoli produttori di zona. Sono in netto aumento richieste di menu “fit” per manetenere la forma o “healthy”, salutisti

Abitudini contaminate in maniera permanente dal lock down

Per prima cosa basta pensare al fatto che gli asporti nelle province sono decollati; questo può essere considerato un segno di una dialettica più accurata nel fare le ordinazioni quindi una conoscenza su cosa si desidera mangiare, ed anche un desiderio maggiore di mangiare cibo non cucinato direttamente in casa in ambienti meno affollati e familiari.
Ma non solo: il dover prenotare per la cena fino a 5 anni era una comportamento che poteva essere considerato quasi da snob di chi era abituato a frequentare locali di alto livello e non era necessario farlo nelle trattorie, ad esempio.
una dialettica migliore nel fare le ordinazioni quindi una conoscenza su cosa vogliamo mangiare.

Come si comporta in generale l’acquirente quando va a far la spesa?

Le persone oggi quando vanno al supermercato arrivano quasi sempre con una lista dettagliata dei prodotti dei quali hanno bisogno. Pongono maggiore attenzione al prodotto o alimento: se porta certificazioni bio oppure valori nutrizionali corretti e compatibili con il proprio tipo di stile di vita, anche attraverso una lettura più esperta e di dettaglio di etichette date di scadenza.
Nelle tecniche di cottura

Si sono diffuse lentamente delle tecniche di cottura a bassa temperatura. Oggi sappiamo usare un abbattitore nel modo corretto ed abbiamo conosciuto e sperimentato il fantastico mondo della panificazione in casa: del glutine, senza glutine.

Foto di Luca Bidinost


Conosciamo in generale le caratteristiche degli zuccheri complessi o meno e come lavora un lievito madre. Abbiamo sperimentato quali tipi di lieviti siano adatti ad alcune lavorazioni ed abbiamo adottato delle cotture piu veloci per non deteriori l’alimento e mantenere le proprietà nutritive, oltre che per contenere i costi energetici.

Gli atteggiamenti nei confronti dell’organizzazione di eventi

Possiamo dire che siamo maggiormente attenti alle aziende e vogliamo premiare quelle con maggiore attenzione all’ambiente. I numeri degli invitati sono ridotti rispetto a 5 anni fa non solo per una questione di costi, ma per l’assunzione di comportamenti più contenuti e maggiormente riservati.
Il consumo di alcool è diminuito ed è aumentata la consapevolezza dei danni causati dall’assunzione di alcol. Ci sono spesso richieste ben precise sulle tipologie di menu, le intolleranze possibili degli invitati e spesso emerge la richiesta di fare attenzione a non appesantire gli invitati.

Siamo venuti in contatto con molte culture diverse, è possibile il reperimento di materiali che fino a10 anni fa era impensabile poter trovare: libero sfogo alla fantasia e creatività oppure curiosità verso ristoranti etnici?

Molte delle ricette di altre culture sono entrate a far parte del nostro quotidiano. Amiamo scoprire sapori profumi diversi dai nostri magari solo per poter immaginare di stare in quel particolare contesto.

Il tempo che dedichiamo alla convivialità negli ultimi due anni è diminuito ed anche l’attenzione che abbiamo con le persone al tavolo è meno intensa a mio parere.

Chi ha la passione, chi è lo sperimentatore, chi ha la famiglia, chi fa autoproduzioni di materia prima?

Essendo diventato genitore da poco, sono entrato in contatto con realtà molto diverse dai miei ricordi: abbiamo la famiglia ad alimentazione vegana che vuole essere autosufficiente.
Abbiamo la famiglia salutista, quindi attenta alle calorie a non mangiare cibo spazzatura e precisa nel verificare dove vengono prodotte le materie prime, nel volere assenza di ormoni ed antibiotici.
Abbiamo famiglie religiose attente ad alcune tecniche di cottura o come vengono trattati gli animali. Abbiamo famiglie onnivore, le quali condividono orti sinergici, allevamenti di pollame ed altro.