Gli scrittori e il tempo
Il concetto di tempo è tema filosofico per eccellenza. Sappiamo veramente cos’è il tempo? Possiamo veramente impadronirci di una nozione del tempo? Procederò zigzagando tra alcuni libri in un percorso apparentemente discontinuo, fatto di spunti da raccogliere e ricucire a piacimento nel tentativo di formare una personale via di ricerca.
Cléo dalle cinque alle sette
Il film “Cléo dalle 5 alle 7” (1962) si apre con una giovane donna, la nostra protagonista Cléo (Corinne Marchand), intenta a farsi leggere i tarocchi da una cartomante per scoprire cosa le riserva il futuro. In particolare una preoccupazione incombente l’attanaglia: sta aspettando il risultato di alcuni esami medici che proprio quella sera le riveleranno se è malata di cancro.
Il Parco Transfrontaliero della Pace
Nel 2019, anno di inizio degli incontri per il Parco della Pace, sono passati 101 anni dalla fine della prima guerra mondiale e 100 dalla firma del trattato di San Germano del 1919 che ha delineato il nuovo assetto europeo, centrato sulle nazioni. Potrebbe essere, quest’ultima prossima ricorrenza l’occasione per rinforzare la cooperazione transfrontaliera nell’ottica della pace e nello spirito della Convenzione delle Alpi.
Non la morte ma il tempo sia oggetto di riflessione
“Pensare la morte”: tema quanto mai arduo in una società complessa come la nostra, in cui il fine vita è oggetto di scarsa riflessione se non di vera e propria rimozione. Si lascia la possibilità, per il singolo sopravvissuto, nel momento in cui essa si determina concretamente, di farne o meno oggetto d’esame e di scelta comportamentale sia per se che nei confronti dei conoscenti.
Sparire per apparire di più
Ma se non ci fossi? Desidero di sparire, lo desidero ardentemente, con tutta me stessa. Vorrei farmi più piccola, più fina, tanto leggera da poter essere portata via dal vento.
Vorrei farmi più piccola, occupare meno spazio, tanto da passare inosservata senza troppi sforzi.
Vorrei farmi più piccola, più sottile, così che la mia presenza non risulti mai fastidiosa, mai troppo evidente, mai indesiderata, ma solo una delicata carezza, discreta e mai invadente
Sconfino, ergo sum
Il cinema non ha confini, è una lingua transnazionale o transclassista come la definiva Pier Paolo Pasolini, il quale per meglio esemplificare, aggiungeva anche “è un sistema di segni valevole in qualsiasi angolo del mondo. Rappresentare la realtà non attraverso simboli, cioè parole, ma attraverso la realtà stessa. Mostrare la realtà usando la realtà”. A questa regola si uniforma, ovviamente, anche il pregevole documentario Trieste è bella di notte di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre …
Confini & Sanità, conversando con Sandra
…Penso infatti che la posizione dell’infermiere, a metà fra il medico e il paziente, sia quella che maggiormente permette di cogliere i diversi punti di vista sul tema…
Linee immaginarie
L’uomo disegna sulla Terra linee immaginarie: paralleli, meridiani, confini. Ma questi ultimi, a differenza dei paralleli e dei meridiani, non hanno l’innocuo obiettivo di indicare la posizione di un punto sul pianeta.
I confini, nella folle pretesa di parcellizzare il mondo, di delimitare proprietà su quel piccolo granello di roccia che da miliardi di anni prima che l’uomo vi si affacciasse, vaga nell’Universo, generano guerre e morte.
Ospitalità e stranieri nel mondo classico
L’ospitalità a volte ti salva la vita, letteralmente, anche se magari l’ospite vero e proprio era stato tuo nonno. Così è capitato al buon Glauco nel V libro dell’Iliade allorché, in procinto di scontrarsi con Diomede, e l’esito dello scontro ahimè era molto a favore del secondo, facendo le presentazioni di rito scopre che un suo avo era stato ospite dell’avo di Diomede.
L’accessibilità è interesse di tutti
14 settembre 2016. A casa mia è ora di cena, a Rio invece è un pomeriggio importante.
C’è la finale della gara di scherma femminile in carrozzina, che io sto seguendo dal cellulare. Un’ultima stoccata e… ORO! L’urlo di Bebe Vio che col volto commosso riemerge da sotto la maschera blu è sempre un’emozione forte. Lei, la prima al mondo a tirar di scherma con quattro arti amputati.