Incontriamo Gianni Pignat a Porcia, nel luogo di partenza e di ritorno dei suoi viaggi: la sua dimora.
L’ha progettata nel 1974 ispirandosi alle linee razionaliste di Le Corbusier, una struttura sobria, di vetro e cemento. Ha contenuto i costi di costruzione rinunciando alle linde a sbalzo e ai serramenti esterni. Praticamente un cubo con al centro un ampio patio/salotto per condividere momenti conviviali.
Nel corso del tempo è diventato un contenitore etnico. Un deposito di memorie, di oggetti acquistati e/o barattati nei luoghi visitati, in più di 50 anni, durante le centinaia di viaggi in tutti i continenti: armi bianche, punte di lance, frecce, maschere, machete, copricapi, sculture, monili, tappeti, diversi tessuti particolari, anche di ortiche. Una collezione di 120 gilets, oltre a migliaia di fotografie, 3000 libri di viaggi, di cui alcuni rari.
Nei suoi 150 quaderni di viaggio, simili ai Moleskine di Chatwin, sono annotati appunti, disegni, impressioni. Niente costringe i ricordi a manifestarsi come l’odore, la luce, i suoni e i rumori di certi luoghi. Se non poteva riportare indietro qualche oggetto ricorreva alla tecnica del ‘frottage’ ( si ottiene un disegno appoggiando sull’oggetto un foglio di carta e mediante lo sfregamento con pastelli a cera, se ne riproduce l’immagine, una sorta di decalcomania) per riportare a casa la sublimazione di quell’oggetto; fosse un tombino, una ringhiera, una lapide, un’iscrizione su qualche antica pietra.
Viaggiare è utile, fa lavorare quell’immaginazione che ha alimentato e caratterizzato da sempre l’instancabile e originale lavoro dell’artista Gianni Pignat: quadri, disegni, ceramiche, terrecotte, sculture in legno, metallo, installazioni, mobili ed elementi di arredo, monili.
Ma la motivazione principale che gli ha fatto intraprendere viaggi avventurosi e non privi di rischio è stata il suo lavoro di fotografo freelance. Ha finanziato i suoi viaggi proponendo reportages a giornali e riviste specializzate. Per una questione ‘etica’ non ha voluto fare il ‘turista per caso’: voleva guadagnarsele queste esperienze.
La capacità di adattarsi alle difficoltà e la disinvoltura nell’affrontare gli imprevisti sono state facilitate dalla conoscenza delle lingue: sufficiente per le lingue europee, compreso il russo, oltre a qualche espressione indispensabile di arabo.
Ça va sans dire che i viaggi rischiosi che valgono la pena di essere effettuati portano inevitabilmente, prima o poi, a dipendere anche dalla disponibilità e dalla gentilezza degli sconosciuti incontrati lungo il percorso.
È importante saper sorridere, salutare con ampi gesti delle mani e fotografare con discrezione, cercando di essere sempre pronti ad affrontare quel margine di rischio insito nel viaggio: aggressioni, furti, complicazioni di tipo burocratico o malattie come la meningite malarica contratta nel 1997 in Indonesia.
Gianni Pignat racconta i suoi viaggi nei minimi dettagli, con passione. Da abile e consumato conferenziere non rinuncia ad aprire continuamente parentesi che dischiudono nuovi percorsi e allargano il racconto.
Prima di salutarlo gli chiediamo, tra il serio e il faceto … e l’ultimo viaggio? Risponde citando Louis-Ferdinand Céline: «La vita è un’ottima preparazione alla morte e viaggiare è un allenamento per l’ultimo viaggio.»
Indice
- Non c’è altro da fare che rischiare Questo numero di Blognotes, dedicato al Rischio, tratta uno dei...
- Status: l’arte come denuncia È arduo per me staccarmi da tutto ciò che vedo...
- L’Italia o il rischio delle due Coree Le due Coree! Il rischio di avere un’Italia spezzata in...
- Gigantesci rischi Che cosa induce una persona a mollare tutto, le proprie...
- Cinema a rischio e rischio nel cinema «Il cinema italiano sta male e la causa di questo...
- La formula del rischio “L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la...
- Quando finisce l’amore In un periodo in cui i femminicidi testimoniano una crisi...
- Rischio in natura “A ridere c’è il rischio di apparire sciocchi, a piangere...
- Rischiare l’autenticità – Ho rischiato Difficile vivere, fa paura. Non ricordo l’ultima volta che sono...
- Rischio in ambito sociosanitario Conosco Carlo Gobitti avendo entrambi lavorato al CRO di Aviano...
- Rischio nell’adolescenza, alla ricerca del limite Il periodo adolescenziale è spesso caratterizzato dalla tendenza al “rischio”....
- La società e il rischio Società liquida, società dello spettacolo, società rumorosa, società dell'accelerazione...sono solo...
- Blognotes 16 Sett/Ott. 2024 Il tema del numero è RISCHIO...