In è una preposizione. È il segnale classico del rapporto locativo e indica una immersione (o collocazione) nello spazio o nel tempo, in senso proprio e figurato. Dà luogo pertanto al complemento di stato in luogo: una casa in campagna; ha alcuni parenti in Sicilia; non ho nessuna fiducia in quell’uomo; sta in lui decidere; se fossi in voi, respingerei quella proposta.
In sono anche le iniziali delle parole Incontro e Insieme. L’una la possibile conseguenza dell’altra, entrambe espressione di una dimensione di condivisione in cui spazio e tempo vengono messi in comune generando uno stare (o meglio, un coesistere) che prevede non il singolo, ma una moltitudine di attori interdipendenti perché proprio la pluralità ne è la condizione determinante. In sono anche le iniziali di Indipendenza che, diametralmente opposta, indica la capacità di sussistere e di operare in base a principi di assoluta autonomia.
Ebbene, esiste un luogo in cui questi due concetti così apparentemente lontani e inconciliabili diventano la base per un’esistenza altrimenti insostenibile, se non addirittura irraggiungibile: le case di vita indipendente, delle abitazioni-scuola in cui le persone con disabilità possono intraprendere percorsi formativi finalizzati alla vita adulta. In piccoli gruppi iniziano una convivenza accompagnata da figure educatrici e vengono coinvolte in attività finalizzate ad incrementare gradualmente le loro competenze esecutive, sociali e relazionali. Attualmente sul territorio pordenonese sono presenti tre strutture per la vita indipendente – Casa al Sole a Pordenone, Via Colombo a Sacile e Casa Facca a Fiume Veneto – frutto della visione, del lavoro e dell’impegno di enti locali quali LaLuna Impresa Sociale, Fondazione Down FVG e AsFO.
Quando si parla di persone con disabilità molto spesso siamo portati a pensare ai centri diurni o alle comunità. Anche queste sono dimensioni dell’Insieme, ma chiaramente non prevedono in maniera così preponderante quella componente che è l’espressione del sé come Individuo. Ed ecco che torna In, ancora una volta, a ricordarci che alcuni luoghi più di altri permettono di coesistere arricchendo il singolo, in un circolo virtuoso in cui l’Incontro è al servizio della manifestazione dell’uno e viceversa. Al termine del periodo propedeutico di permanenza di circa tre anni, i (co)inquilini saranno in grado di esprimersi al meglio come persone autonome e lasceranno la loro residenza spostandosi in un alloggio proprio.
La convivenza non è sempre un’esperienza semplice e la condivisione non è di certo priva di una componente di confronto che a volte può diventare anche scontro. Nel caso delle donne e degli uomini con disabilità che scelgono consapevolmente l’Indipendenza, dietro alla componente di Insieme e tutte le sfumature umane che porta con sé, c’è anche un elemento economico non trascurabile. Spesso si tratta di persone che per varie ragioni non dispongono di entrate adeguate a sostenere la spesa che un’abitazione comporta, rendendo la condivisione degli spazi non solo un fattore utile, ma necessario. Quando sopraggiunge il momento di lasciare la casa-scuola, si presenta quindi anche l’ulteriore difficoltà di far fronte al costo del vivere autonomamente.
Attualmente sono 12 i gruppi che hanno trovato casa al termine del percorso propedeutico, portando avanti il desiderio di vivere secondo i propri schemi, ma non possiamo dimenticare che molti altri saranno presto in uscita dalle strutture per la vita indipendente e si troveranno nella posizione di dover trovare un alloggio da chiamare casa. Per far fronte alle difficoltà economiche delle persone con disabilità che così coraggiosamente scelgono e continuano a scegliere l’autonomia, Fondazione Well Fare Pordenone ha creato un fondo dedicato il cui obiettivo è sostenerle nella ricerca di una casa e contribuire alle spese che essa comporta.
In è una preposizione che dà origine al complemento di stato in luogo. Ma forse mai come in questi spazi in cui Insieme è necessario, ci troviamo di fronte ad una vera e propria crescita personale che di statico non ha nulla, ma è un incedere deciso verso la realizzazione individuale.
Non è curioso come proprio tra quattro mura, in spazi definiti e circoscritti, abbia luogo il più grande dei viaggi? Quello che porta persone, a cui spesso non vengono riconosciuti mezzi o capacità, verso la determinazione di se stessa, abbattendo piuttosto pareti e barriere. Venirsi Incontro, vivere Insieme, per essere Indipendenti, per determinarsi come Individui. Concetti così lontani, eppure così strettamente legati tra loro. Ma forse è molto più semplice da spiegare di quanto si creda, basta una sola pa- rola: Inclusione.
Per essere d’aiuto, è possibile donare al Fondo Vite da Vivere con IBAN IT81 F030 6909 6061 0000 0186 550. Grazie a tutti coloro che sosterranno questo importante passo