Blognotes 08
Blognotes 16

RISCHIO è il tema del numero più recente di Blognotes 16

Articolo presente in

Blognotes 11

di Paolo Venti

Non sono solo alberi

Perché amo gli alberi
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo del cuore si sfa
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe della solarità

Eugenio Montale, I limoni

Gli alberi hanno delle caratteristiche che di solito non osserviamo. Stanno fermi. É un’ovvietà ma chi si ferma a pensare che gli alberi stanno fermi? Eppure questa loro caratteristica intrinseca è potente, a pensarci un attimo. La nostra vita, per dirla con un fisico, si svolge su quattro dimensioni: lungo, largo, alto, e poi il tempo. All’albero due coordinate sono precluse, sta lì immobile, è suo regno la crescita e il tempo. Meraviglia! Noi condividiamo questo mondo con animali, rocce ma gli uni vagano come noi, persi in un girovagare che a una mente pensante suscita a volte una grande angoscia, una sorta di disperazione profonda, di smarrimento, mentre le rocce o le montagne stanno lì immobili e identiche a se stesse, fisse in un tempo geologico.

L’albero è diverso, ci insegna questa meraviglia bidimensionale: sta lì, immobile certo, ma cresce, occupa un centro immutabile e vive in un tempo che condivide con noi.