Il racconto di noi non è solo la ricostruzione degli eventi o del nostro vissuto, ma è uno strumento straordinario di cui disponiamo per affrontare il mondo, dargli un senso, costruire pensieri, elaborare un’immagine e un significato di quello che siamo. Consente di uscire dagli spazi in cui ci troviamo e di andare oltre, di creare nuovi legami. Di questo, in modo particolare, hanno bisogno i ragazzi, qualsiasi sia il contesto in cui si trovino. Di questo deve occuparsi la scuola: educare significa aiutare a crescere, a formarsi, a trovare la forma migliore per la propria esistenza e, questo, deve considerare anche chi ha in cura i ragazzi in un momento difficile della loro vita.
Da qui è nato un progetto di scrittura, realizzato insieme all’Area giovani del CRO di Aviano[1], da un incrocio di intenti che ha abbattuto le mura tra scuole e ospedali per aprire uno spazio libero in cui confrontarsi, relazionarsi.
Il dialogo è sempre partito dalla lettura di un libro, dalle parole che ognuno ha trovato in sé grazie a quelle dell’autore, mattoni su cui costruirsi. E poi ne è nato un coro, all’interno del quale le singole voci hanno arricchito tutti, hanno fatto sentire tutti vivi e importanti per gli altri, a prescindere dalla provenienza. Le esperienze diverse portano valori aggiunti, completano, danno forza, sollevano da quel senso di isolamento, di inquietudine, fragilità, così diffusi anche tra i banchi della scuola. Le esperienze che mettono a dura prova costringono a maturare prima, allungano e approfondiscono lo sguardo. Quando condivise, indicano la direzione da perseguire.
Da 10 anni, il progetto si concretizza nell’incontro con un autore all’interno del festival di Pordenonelegge: sono stati ospiti grandi personaggi come Andrea Bajani, Giuseppe Catozzella, Ester Armanino, Alessandra Sarchi, Viola Ardone, e altri, ognuno con uno spunto di riflessione da fare nostro. Nell’ultima edizione 2023, abbiamo incontrato l’autore Marco Balzano, con il suo “Cosa c’entra la felicità”. Tantissimi ragazzi degli istituti superiori e delle scuole in ospedale del nostro territorio e non solo hanno accettato la sfida e raccontato la loro felicità, componendo, così, un emozionante specchio dell’animo giovanile.
Come sempre, ho iniziato io.
Pordenonelegge, 15 settembre 2023
GRAZIE, MARCO BALZANO.
C’è stato un Prima e un Dopo e in mezzo, terza pagina del libro più bello di Oriana Fallaci, Un incontro: lui era rinchiuso in una bara bianca ricoperta di fiori, impietrita dal dolore e dalla rabbia di una Grecia esplosa che urlava “vive, vive, vive”. Io ero là, la stessa disperazione, ma non era morto, anzi… tagliava in due la mia vita, Alessandro Panagulis, scopriva il nascosto, illuminava il non visto. Spalancando il sogno di un mondo di libertà, giustizia, poesia, uguaglianza, possibilità di accesso per tutti, indirizzava un vagare inquieto. Non avrei trovato altro senso al mio passaggio su questa terra, se non avessi contribuito a quel sogno. La presenza mancante che ero iniziava a prendere forma.
Questo, dovevo fare: portare incontri, nella mia scuola, nelle altre, e, trovato il coraggio, anche in quelle degli ospedali. Ognuno sarebbe stato scelto dalle parole scritte per lui, fecondato e fiorito, a ognuno si sarebbe svelato un mondo. Non so quanti ne siano nati, ma ogni volta il mio scuciva i suoi bordi e lasciava entrare narrazioni, intese, calore, energia, esperienze. Io diventavo tutte quelle esperienze.
E quindi grazie a tutti gli incontri privati accaduti dentro, a partire dal primo che mai dimenticherò, a tutti quelli vissuti giorno dopo giorno che mi hanno nutrita, a tutte le parole con cui ci siamo cercati, di cui ci siamo presi cura, insieme, i miei ragazzi e la loro prof, in una grande alleanza. E’ stata, ed è sempre felicità. Ma serviva un altro, prezioso, arrivo, a definirla e a mettermela in mano.
Grazie, Marco Balzano, la terrò stretta.
[1] L’Area giovani del CRO, Centro di Riferimento Oncologico di Aviano IRCCS, è un reparto dedicato alla cura degli adolescenti oncologici. Nato nel 2007, è diretto dal dott. Maurizio Mascarin.